Scritti by Marco Aurelio

Scritti by Marco Aurelio

autore:Marco Aurelio
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET
pubblicato: 2012-12-31T16:00:00+00:00


1. Cfr. la Nota critica, p. 98.

2. Cfr. Pensieri, II, 14 e p. 254, n. 34.

3. Cfr. Pensieri, II, 15 e p. 255, n. 36.

4. Cfr. Pensieri, VI, 31 e p. 346, n. 24.

5. Per quest’immagine cfr. SENECA, Nat. quaest., I, pr., 10: formicarum iste discursus est in angusto laborantium.

6. Per quest’immagine cfr. Pensieri, II, 2; XII, 19.

7. Altri intende ϰατὰ λέξιν nel senso di «nella conversazione».

8. Per questo precetto cfr. Pensieri VI, 53; VII, 30.

9. Cfr. la Nota critica, p. 99.

10. Cfr. Pensieri, IV, 32 e p. 294, n. 34.

11. Per l’antitesi ἔνυλον - αἴτιον cfr. Pensieri IV, 21 e p. 290, n. 28.

12. Per l’interpretazione di queste parole cfr. la Nota critica, p. 99.

13. Nel testo greco vi è un gioco di parole, che non è possibile rendere in italiano, fra μέλος ( = membro) e μέρος (=parte).

14. Cfr. la Nota critica, p. 99.

15. Cfr. Pensieri, II, 1 e p. 245, n. 3.

16. Cfr. Pensieri, II, 15 e p. 255, n. 36.

17. Cfr. la Nota critica, p. 99.

18. Cfr. Pensieri, II, 15 e p. 255, n. 36.

19. Qui evidentemente il principio della vita animale (cfr. p. 337, n. 13).

20. Cfr. la Nota critica, p. 99.

21. Il giudizio, cioè, che la sofferenza sia un’male. Tutto il passo è di interpretazione dubbia e controversa, ma con le correzioni del Farquharson mi pare che acquisti un senso per lo meno accettabile.

22. Cfr. la Nota critica, p. 99.

23. Cfr. p. 238, n. 57.

24. Cfr. Pensieri, IV, 32 e p. 294, n. 44.

25. Cfr. Pensieri, II, 1 e p. 244, n. 2.

26. Cfr. PLUTARCO, Consol. ad Apoll., 10, 106?-f.

27. Analogo concetto viene espresso da Marco Aurelio con altre immagini in Pensieri, VIII, 20; IX, 17.

28. Cfr. la Nota critica, p. 100.

29. Cfr. Pensieri, VI, 15; XII, 23.

30. Cfr. Pensieri, II, 5 e p. 248, n. 16.

31. Per l’ antitesi αἰτιῶδες-ὑλιϰόν cfr. Pensieri, IV, 21 e p. 290, n. 28.

32. Poiché la morte è un’opera della natura (cfr. Pensieri, II, 12) e un momento essenziale della vita del cosmo divino (cfr. p. es. Pensieri, VII, 23), una costante riflessione sulla morte non è solo utile a vincerne il timore, ma anche ad approfondire il senso stesso della vita, il rapporto tra la vita dei singoli e quella cosmica e la struttura stessa del cosmo.

33. Per questo precetto cfr. Pensieri, VI, 53; VII, 4.

34. Cfr. la Noia critica, p. 100.

35. Cfr. Pensieri, II, 1 e p. 245, n. 4.

36. Quello che Cicerone inserisce tra i vetera praecepta sapientium (De fin., III, 73 = SVF, III 282) ben si adatta alla dottrina stoica, dominata dall’idea che il cosmo in cui l’uomo vive e opera è un organismo perfetto, tutto pervase» da un principio divino ad esso immanente. Cfr. SENECA, De vita beata, 15, 5: habebit illud in animo vetus praeceptum: deum sequere; Epist., 90, 34; nosse tantum, sed sequi deos docuit (se. il sapiente).

37. Il teste e l’interpretazione di questo passo sono molto incerti. Il testo tràdito è ἔτι ἢ (εἰ T) δαίμονα τὰ στοιχεῖα. Correggendo



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